“IMPIANTI APERTI” ALLA GRASSANO SPA DI PREDOSA
UN APPUNTAMENTO DI CONOSCENZA E DIALOGO CON LE COMUNITA’ LOCALI PER AVVICINARSI AI PRINCIPI E ALLE NORME DELL’ECONOMIA CIRCOLARE DEI RIFIUTI.
L’anno scorso i cittadini di Sezzadio e dei comuni limitrofi hanno avuto modo di visitare l’impianto di RiHabitat, di Riccoboni Spa, per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi e non recuperabili, quest’anno l’iniziativa “Impianti Aperti” vede protagonista la Grassano Spa di Predosa sempre del Gruppo Riccoboni, la piattaforma di stoccaggio e trattamento di rifiuti industriali pericolosi e non pericolosi che si estende su una superficie di 22.000 mq.
Sabato 12 ottobre i cittadini hanno visitato l’ impianto, un percorso di conoscenza delle attività svolte con il coinvolgimento del direttore dell’impianto e di tecnici. Ad accoglierli l’Amministratore Delegato e Presidente del Gruppo Angelo Riccoboni. Presenti tra le Istituzioni i sindaci di Predosa e Sezzadio, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi, l’Assessore alla Logistica della Regione Piemonte Enrico Bussalino, il neo Presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi, il consigliere regionale Marco Protopapa, Enrico Mazzone Assessore alle politiche abitative del Comune di Alessandria, Giorgio Laguzzi Assessore alle Partecipate di Alessandria, Rita Rossa Consigliere Comunale.
I visitatori hanno avuto modo di comprendere cosa succede quando arrivano i rifiuti, la loro conoscenza preliminare attraverso l’ “omologazione” che prevede la raccolta di tutte le informazioni relative al ciclo produttivo e la successiva analisi chimico-fisica di un campione del rifiuto per determinare la compatibilità dello stesso con i processi di trattamento autorizzati nell’impianto. Un percorso di apprendimento che consentirà al visitatore anche di scoprire dove andranno i rifiuti una volta trattati e quali di questi potranno essere recuperati in materia o in energia, secondo quella che viene definita comunemente Economia Circolare.
“Questa edizione di Impianti Aperti alla Grassano ci consente di evidenziare- dichiara Angelo Riccoboni amministratore delegato e Presidente della Riccoboni Holding - come una realtà industriale come quella di Grassano possa assicurare che la gestione dei rifiuti industriali avvenga in modo sicuro per l’ambiente e per le persone, evitando dannosi smaltimenti incontrollati. Un percorso che permette di scoprire le peculiarità dei principali processi di recupero e trattamento dei rifiuti andando anche a conoscere tutti i presidi ambientali e di sicurezza di cui la piattaforma è dotata, mediante i quali vengono limitati i rischi di gestione del rifiuto e vengono ridotti al minimo gli impatti ambientali connessi”.
La visita ha previsto l’ingresso nel lotto 1, il reparto costituito da un capannone prefabbricato di circa 2.730 mq suddiviso in tre macro aree dove vengono gestiti e trattati perlopiù rifiuti liquidi, pericolosi e non, confezionati o sfusi di natura oleosa o acquosa. Questi rifiuti provengono sia dalla micro raccolta territoriale che dalle produzioni nazionali dei più importanti comparti industriali nazionali (chimico, automotive, farmaceutico, petrolchimico).
La Grassano è inoltre concessionario storico e di riferimento per il Nord Ovest nella raccolta sul territorio dell’olio minerale usato per conto del CONOU (Consorzio Nazionale per la raccolta dell’olio usato). In quanto concessionario per CONOU, la Grassano è dotata di strutture di analisi chimiche, di logistica e di trasporto dedicate e organizzate secondo elevati standard di operatività, compliance alla normativa e trasparenza.
Di recente seguendo una logica di economia circolare a Km 0 e per chiudere il cerchio virtuoso la Grassano è stata autorizzata, nel futuro lotto 4, alla costruzione e avviamento di un proprio impianto di rigenerazione.
Gli oli usati possono essere considerati come una sorta di greggio contenente acqua e diversi tagli petroliferi: idrocarburi leggeri, gasolio, olio lubrificante e bitume. Il processo di rigenerazione in sostanza separa queste frazioni (analogamente alla distillazione del greggio) producendo una serie di prodotti di uso comune e consentendo il riutilizzo di buona parte dell’olio usato.
Nel lotto 2 i visitatori hanno avuto modo di visionare dall’esterno attraverso un monitor le operazioni di trattamento finalizzate alla produzione di preparati ad hoc con caratteristiche chimico fisiche compatibili con gli impianti di destinazione finale:cementifici, e impianti di termovalorizzazione e recupero energetico, situati principalmente sul territorio europeo.
La sicurezza dei processi viene garantita dal controllo in remoto delle aree di lavorazione, inoltre, è stato progettato e realizzato un impianto di rivelazione antincendio ad hoc, il TFF (analisi combinata di temperatura, fumo e fiamma) studiato per far fronte alle molteplici combinazioni di situazioni possibili di sviluppo di un principio di incendio ed è costituito da telecamere termiche, che rilevano la temperatura delle vasche, visualizzando il massimo valore riscontrato, da speciali sensori termo-velocimetrici, che rilevano la temperatura dei rifiuti presenti nelle vasche, da telecamere con un algoritmo in grado di rilevare in tempi molto brevi lo sviluppo di una fiamma o di fumo. Tutti questi strumenti vengono utilizzati per allertare la direzione tecnica e la squadra di emergenza antincendio, sia di notte che di giorno, oltre che per attivare l’impianto di spegnimento automatico ad acqua e schiuma.
Nel lotto 3 i visitatori hanno scoperto due attività di trattamento specifiche. I rifiuti industriali confezionati o sfusi, costituiti principalmente da materiali assorbenti, fusti e cisternette con residui, rifiuti ingombranti vengono sottoposti a triturazione per ridurne il volume e le dimensioni. Nel reparto filtro olio, invece, i rifiuti costituiti da filtri dell’olio di auto e mezzi pesanti vengono sottoposti ad un processo di recupero funzionale al recupero del 100% dei rifiuti in ingresso.
Particolarmente curiosa per i visitatori è stata la visita alla cosiddetta “casetta” un modulo prefabbricato che costituisce la stazione di pronto intervento in caso di pericolo importante, come un incendio. All’interno ci sono i dispositivi di sicurezza individuale per gli operatori: maschere facciali, indumenti ignifughi e caschetto, in pratica la stessa dotazione dei vigili del fuoco.
“Siamo stati lieti di poter consentire alla cittadinanza e ai rappresentanti delle Istituzioni - dichiara Angelo Riccoboni - di venire a scoprire un impianto che in media tratta 100.000 tonnellate all’anno di rifiuti industriali, che rappresenta un modello per le sue caratteristiche di costruzione e gestione.
Sabato 12 ottobre i cittadini hanno visitato l’ impianto, un percorso di conoscenza delle attività svolte con il coinvolgimento del direttore dell’impianto e di tecnici. Ad accoglierli l’Amministratore Delegato e Presidente del Gruppo Angelo Riccoboni. Presenti tra le Istituzioni i sindaci di Predosa e Sezzadio, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi, l’Assessore alla Logistica della Regione Piemonte Enrico Bussalino, il neo Presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi, il consigliere regionale Marco Protopapa, Enrico Mazzone Assessore alle politiche abitative del Comune di Alessandria, Giorgio Laguzzi Assessore alle Partecipate di Alessandria, Rita Rossa Consigliere Comunale.
I visitatori hanno avuto modo di comprendere cosa succede quando arrivano i rifiuti, la loro conoscenza preliminare attraverso l’ “omologazione” che prevede la raccolta di tutte le informazioni relative al ciclo produttivo e la successiva analisi chimico-fisica di un campione del rifiuto per determinare la compatibilità dello stesso con i processi di trattamento autorizzati nell’impianto. Un percorso di apprendimento che consentirà al visitatore anche di scoprire dove andranno i rifiuti una volta trattati e quali di questi potranno essere recuperati in materia o in energia, secondo quella che viene definita comunemente Economia Circolare.
“Questa edizione di Impianti Aperti alla Grassano ci consente di evidenziare- dichiara Angelo Riccoboni amministratore delegato e Presidente della Riccoboni Holding - come una realtà industriale come quella di Grassano possa assicurare che la gestione dei rifiuti industriali avvenga in modo sicuro per l’ambiente e per le persone, evitando dannosi smaltimenti incontrollati. Un percorso che permette di scoprire le peculiarità dei principali processi di recupero e trattamento dei rifiuti andando anche a conoscere tutti i presidi ambientali e di sicurezza di cui la piattaforma è dotata, mediante i quali vengono limitati i rischi di gestione del rifiuto e vengono ridotti al minimo gli impatti ambientali connessi”.
La visita ha previsto l’ingresso nel lotto 1, il reparto costituito da un capannone prefabbricato di circa 2.730 mq suddiviso in tre macro aree dove vengono gestiti e trattati perlopiù rifiuti liquidi, pericolosi e non, confezionati o sfusi di natura oleosa o acquosa. Questi rifiuti provengono sia dalla micro raccolta territoriale che dalle produzioni nazionali dei più importanti comparti industriali nazionali (chimico, automotive, farmaceutico, petrolchimico).
La Grassano è inoltre concessionario storico e di riferimento per il Nord Ovest nella raccolta sul territorio dell’olio minerale usato per conto del CONOU (Consorzio Nazionale per la raccolta dell’olio usato). In quanto concessionario per CONOU, la Grassano è dotata di strutture di analisi chimiche, di logistica e di trasporto dedicate e organizzate secondo elevati standard di operatività, compliance alla normativa e trasparenza.
Di recente seguendo una logica di economia circolare a Km 0 e per chiudere il cerchio virtuoso la Grassano è stata autorizzata, nel futuro lotto 4, alla costruzione e avviamento di un proprio impianto di rigenerazione.
Gli oli usati possono essere considerati come una sorta di greggio contenente acqua e diversi tagli petroliferi: idrocarburi leggeri, gasolio, olio lubrificante e bitume. Il processo di rigenerazione in sostanza separa queste frazioni (analogamente alla distillazione del greggio) producendo una serie di prodotti di uso comune e consentendo il riutilizzo di buona parte dell’olio usato.
Nel lotto 2 i visitatori hanno avuto modo di visionare dall’esterno attraverso un monitor le operazioni di trattamento finalizzate alla produzione di preparati ad hoc con caratteristiche chimico fisiche compatibili con gli impianti di destinazione finale:cementifici, e impianti di termovalorizzazione e recupero energetico, situati principalmente sul territorio europeo.
La sicurezza dei processi viene garantita dal controllo in remoto delle aree di lavorazione, inoltre, è stato progettato e realizzato un impianto di rivelazione antincendio ad hoc, il TFF (analisi combinata di temperatura, fumo e fiamma) studiato per far fronte alle molteplici combinazioni di situazioni possibili di sviluppo di un principio di incendio ed è costituito da telecamere termiche, che rilevano la temperatura delle vasche, visualizzando il massimo valore riscontrato, da speciali sensori termo-velocimetrici, che rilevano la temperatura dei rifiuti presenti nelle vasche, da telecamere con un algoritmo in grado di rilevare in tempi molto brevi lo sviluppo di una fiamma o di fumo. Tutti questi strumenti vengono utilizzati per allertare la direzione tecnica e la squadra di emergenza antincendio, sia di notte che di giorno, oltre che per attivare l’impianto di spegnimento automatico ad acqua e schiuma.
Nel lotto 3 i visitatori hanno scoperto due attività di trattamento specifiche. I rifiuti industriali confezionati o sfusi, costituiti principalmente da materiali assorbenti, fusti e cisternette con residui, rifiuti ingombranti vengono sottoposti a triturazione per ridurne il volume e le dimensioni. Nel reparto filtro olio, invece, i rifiuti costituiti da filtri dell’olio di auto e mezzi pesanti vengono sottoposti ad un processo di recupero funzionale al recupero del 100% dei rifiuti in ingresso.
Particolarmente curiosa per i visitatori è stata la visita alla cosiddetta “casetta” un modulo prefabbricato che costituisce la stazione di pronto intervento in caso di pericolo importante, come un incendio. All’interno ci sono i dispositivi di sicurezza individuale per gli operatori: maschere facciali, indumenti ignifughi e caschetto, in pratica la stessa dotazione dei vigili del fuoco.
“Siamo stati lieti di poter consentire alla cittadinanza e ai rappresentanti delle Istituzioni - dichiara Angelo Riccoboni - di venire a scoprire un impianto che in media tratta 100.000 tonnellate all’anno di rifiuti industriali, che rappresenta un modello per le sue caratteristiche di costruzione e gestione.