COMUNICATO STAMPA
IMPIANTI APERTI: OLTRE IL CANCELLO RI-HABITAT SI SVELA COME UN IMPIANTO MODELLO DI RECUPERO AMBIENTALE DI UNA CAVA ESAURITA
Un giorno speciale è stato, sabato 13 maggio, per la comunità di Sezzadio, Pedrosa e comuni limitrofi si sono aperti i cancelli di RiHabitat, dell’impianto di Riccoboni Spa, RiHabitat, per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi e non recuperabili, unito al recupero ambientale di una cava esaurita.
L’Amministratore Delegato Angelo Riccoboni e i responsabili del sito hanno accolto i cittadini e le autorità: l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa, il Capo Gruppo alla Camera dei Deputati Riccardo Molinari, i numerosi Sindaci e consiglieri comunali oltre ai rappresentanti di associazioni ambientalistiche son o stati guidati nella visita dell’impianto all’avanguardia, sicuro, a tutela della legalità, che rappresenta un presidio ambientale a vantaggio della collettività.
“Siamo stati lieti di poter consentire alla cittadinanza e ai rappresentanti delle Istituzioni - dichiara Angelo Riccoboni Amministratore Delegato Riccoboni Holding - di venire a scoprire un impianto che è già un modello per le sue caratteristiche di costruzione e gestione, in grado anche di produrre valore per il territorio. RiHabitat è un presidio ambientale a vantaggio della collettività. Impianti Aperti ha consentito ai visitatori di scoprire un progetto all’avanguardia per il recupero ambientale di una cava esaurita, un impianto sicuro e di moderna concezione per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi non recuperabili. La produzione di rifiuti speciali riguarda tutti noi e la realizzazione di impianti come questo garantisce un presidio di legalità nella loro gestione”.
L’impianto di RiHabitat ripartito in 8 settori è in funzione dal luglio 2022. Attualmente il primo è in coltivazione, il quinto e il sesto sono in costruzione.
La capacità complessiva di RiHabitat è di 1.213.475 m3 (volume rifiuti e volume copertura finale) che si sviluppa su un’area di 122.500 mq. La volumetria disponibile per la posa (abbancamento) dei rifiuti è pari a 965.975 m3.
Il sito ha il compito di accogliere cinque tipologie di rifiuti speciali non pericolosi (terre e rocce di scavo, rifiuti solidi da bonifica terreni, rifiuti solidificati da impianti di trattamento, rifiuti da attività da demolizione e costruzione, rifiuti stabilizzati da impianti di trattamento), ossia rifiuti di origine industriale, materiali da demolizioni e terre da bonifica. Queste tipologie di materiali non essendo putrescibili, non generano odori e non generano percolati propri.
“Impianti Aperti” per i cittadini è stata un esperienza di turismo ecologico per vedere da vicino lo stato attuale dell’impianto in coltivazione, scoprire le caratteristiche costruttive e immaginare la configurazione finale che, a fine coltivazione, riproporrà l’assetto morfologico precedente le attività di estrazione, recuperando l’integrità paesaggistica e ambientale dell’area rispetto al territorio circostante mediante un piano di ripristino comprendente interventi completi di rinaturalizzazione. Il progetto prevede la realizzazione di un manto erboso e la piantumazione su una superficie di circa 10 ettari di circa 1800 piante per ettaro di specie autoctone.
“Impianti Aperti apre un nuova fase di incontro e di dialogo con le comunità locali - puntualizza Angelo Riccoboni - con l’intento di creare un percorso di conoscenza e di consapevolezza sul tema dell’economia circolare e della salvaguardia dell’ambiente mediante la tutela della legalità”.